La mobilità del futuro parla italiano

Cabiate, 14 gennaio 2021 – La mobilità del futuro parla italiano

L’obiettivo è quello di migliorare il mondo della mobilità individuale all’insegna dell’efficienza energetica, della riduzione degli inquinanti, del decongestionamento del traffico e dell’aumento degli standard di sicurezza

MAI come in questo periodo nelle città italiane e nel mondo è in corso un passaggio dalla mobilità pubblica a quella individuale che richiede soluzioni all’altezza, e l’Italia non si fa trovare impreparata: un innovativo meccanismo di propulsione elettrica “intelligente” sviluppato nel nostro Paese promette infatti di creare un ecosistema di mobilità sostenibile e sicuro, basato sulla sinergia tra elettricità, connettività e sistemi di assistenza alla guida (ADAS).

Il sistema propulsivo elettrico “connesso” CEMP, destinato a veicoli a 2, 3 e 4 ruote leggeri, è frutto della collaborazione fra tre aziende del settore – Dell’Orto, Energica e OCTO – e Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), ed è stato sviluppato grazie a un progetto cofinanziato da Regione Lombardia e fondi europei, contribuendo così a un capitolo importante della strategia dei fondi strutturali, dedicato alla promozione della mobilità sostenibile per ridurre le emissioni inquinanti e migliorare la qualità della vita urbana.

L’obiettivo è quello di migliorare il mondo della mobilità individuale all’insegna dell’efficienza energetica, della riduzione degli inquinanti, del decongestionamento del traffico e dell’aumento degli standard di sicurezza, raggiungendo così la cosddetta “Zero vision”, vale a dire il traguardo di zero incidenti, zero traffico e zero inquinamento, continuando però a garantire la libertà di movimento.

“La caratteristica distintiva del meccanismo – spiega Paolo Colombo – responsabile del progetto e del settore Ricerca, sviluppo e innovazione Dell’Orto – è la propulsione elettrica in bassa tensione (48V), che consente ottime prestazioni di guida e non richiede infrastrutture di ricarica specifiche, ma può essere ricaricata tramite una normale presa domestica, con basso impatto sulle infrastrutture urbane. Altra cosa importante è l’assistenza alla guida, con avviso di frenata di emergenza: il veicolo sarà in grado di riconoscere lo scenario in cui si trova e capire se sta per avvenire uno scontro con un altro veicolo, un pedone o una bicicletta, e lanciare un messaggio di allarme al guidatore”.

“C’è anche la possibilità – aggiunge Davide Dell’Orto, direttore tecnico Dell’Orto – di rilevare i punti ciechi degli specchietti retrovisori e di inserire un limitatore di velocità intelligente basato sul cosiddetto geo-fencing, particolarmente utile nei tratti di strada soggetti a limiti di velocità particolari, come nei pressi delle scuole. Importante anche la connettività e le funzionalità di geolocalizzazione e di rilevazione di informazioni relative ai dati del veicolo, agli spostamenti, alle informazioni di allarme, che offrono a chi guida una miriade di servizi. Il fatto che il veicolo sia connesso consente di farlo diventare un vero e proprio sensore della mobilità urbana”.

Dell’Orto SpA, capofila del progetto, sviluppa e produce soluzioni meccatroniche applicate ai sistemi di propulsione e in particolare componenti automotive per l’abbattimento delle emissioni e centraline elettroniche per motoveicoli, mentre Energica Motor Company da oltre 10 anni è impegnata sul fronte della propulsione elettrica su veicoli a 2 ruote ad alte prestazioni (da competizione e stradali). Le due aziende si occupano congiuntamente dello sviluppo della propulsione elettrica secondo gli obiettivi definiti (autonomia, tempi di ricarica, performance del veicolo su strada), mentre Unimore si è occupata di progettare e sviluppare le componenti per la sicurezza e i sistemi ADAS (Advanced driver-assistance systems), che permettono ad esempio di riconoscere gli oggetti per strada, stimare la distanza e consentire tutte le funzioni di assistenza alla guida per ridurre il rischio di incidenti. OCTO Telematics è leader nella fornitura di servizi telematici e di soluzioni avanzate di analisi dei dati per il settore assicurativo e la mobilità intelligente.

“Se una bicicletta, un pedone, una macchina o un altro guidatore sono distratti perché stanno facendo qualcos’altro – spiega Marko Bertogna, docente di Unimore e direttore di HiPeRT Lab – il meccanismo avverte il guidatore grazie a un sistema di sensori che indica quanto è distante il veicolo che precede o se qualcuno sta superando da dietro. Quello che tipicamente viene fatto guardando lo specchietto retrovisore in questo modo avviene in maniera automatica, e per giunta a un costo accessibile. Il nostro laboratorio ha lavorato per l’integrazione tra sensori e piattaforme di computazione a basso costo per fornire questo tipo di funzionalità”.

Il progetto ha una durata di tre anni ed è appena stato chiuso il primo ciclo dei lavori. “È già stato avviato il percorso di coinvolgimento di stakeholder – conclude Tina Martino, responsabile marketing strategico e intelligenza in OCTO Telematics – che verranno individuati sia fra i costruttori di veicoli che tra gli enti pubblici, definendo la messa in uso insieme agli utilizzatori e ai fruitori di questa tecnologia. Contiamo di essere pronti con la soluzione più integrata ed efficiente entro la fine del periodo previsto”.

Il progetto è realizzato con il contributo della Commissione Europea. Dei contenuti editoriali sono ideatori e responsabili gli autori degli articoli. La Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsivoglia uso fatto delle informazioni e opinioni riportate.

 

Fonte repubblica.it